2009 - Franchino Falsetti - Critico d'Arte

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“Evocazioni estetiche”

Ciò che si evince dalla vasta produzione artistica di Silvano Crespi è una sua chiara scelta di campo: considerare l’arte come fonte di stimolazione di sentimenti ed evocazioni. Tendere, cioè, a valorizzare l’arte non come forma ma come “azione”, quasi una sorta di dinamiche modulazioni tra il tempo della memoria e le visioni rappresentate dove si nasconde l’animus creativo che è vivo in ogni suo quadro.
L’artista Silvano Crespi pur ispirandosi alla tradizione “classica” del romanticismo italiano, inglese e francese con accenni impressionistici, ci comunica una sua personalità espressiva che è rintracciabile nella sua continua ricerca dei significanti che rendono evidente il rapporto tra la coerenza interiore e la sua formalizzazione.
Le sue immagini, prevalentemente, sono legate a paesaggi (naturali ed architettonici) avvolti dai colori che rispondono a stati d’animo, come se ci trovassimo a momenti di contemplazione quasi in uno stato di estasi. Sono i colori della mente, della ri-lettura evocativa, dove i dettagli scompaiono e determinante diventa l’insieme, la concentrazione di punti sinergici ed emozionanti.
L’artista Silvano Crespi ci fa, inoltre, partecipe di un magico immaginario, lontano dalla nostra irruenta, mistificante ed inutile quotidianità, nel quale è possibile sentirsi coinvolti e pensare queste opere come dialoganti con il nostro intimo desiderio di un ritorno al “bello”, alle pure ideazioni estetiche, a nuove forme di rinascimento culturale.
“Il bello è ciò che piace senza alcun interesse”. (E. Kant)

Prof. Franchino Falsetti - Bologna (agosto 2009)