Il paesaggio ritrovato
Centro Civico Michelini Via Gorki, 10 Bologna
Con il patrocinio del Quartiere Navile presso il Centro Civico "William Michelini" in Via Gorky, 10 a Bologna Silvano Crespi espone oltre 40 opere dipinte a olio su tela o su cartoncino telato, e alcune con cornice dipinta. La rivisitazione del suo paesaggio ritrovato si sviluppa lungo un percorso temporale che va dalla fine degli anni '80 ai giorni nostri.
CRITICHE E RECENSIONI
Egr. Maestro Silvano Crespi,
ho avuto occasione di vedere su internet i suoi quadri e mi compiaccio per la qualità figurativa e disegnativa. Il tema delle acque e più specificatamente del mare posto come antagonista vincente sia con il cielo che con la terra, rappresentato con tratte di scogli, ostacolo su cui si appoggiano le onde che muoiono serene nella luce gioiosa del tramonto. Ed è di rara capacità la rappresentazione della campagna, del paesaggio. Riecheggiano atmosfere macchiaiole in un felice connubio di colore e prospettiva. Una celebrazione della natura senza l’uomo, con l’attenta cura del dettaglio, con un segno guidato dalla passione per la sua terra, che tramuta il tutto in silente contemplazione.
Dr. Giorgio Falossi Il Quadrato – Milano 19-luglio-2012
Ciò che si evince dalla vasta produzione artistica di Silvano Crespi è una sua chiara scelta di campo: considerare l’arte come fonte di stimolazione di sentimenti ed evocazioni. Tendere, cioè, a valorizzare l’arte non come forma ma come “azione”, quasi una sorta di dinamiche modulazioni tra il tempo della memoria e le visioni rappresentate dove si nasconde l’animus creativo che è vivo in ogni suo quadro. L’artista Silvano Crespi pur ispirandosi alla tradizione “classica” del romanticismo italiano, inglese e francese con accenni impressionistici, ci comunica una sua personalità espressiva che è rintracciabile nella sua continua ricerca dei significanti che rendono evidente il rapporto tra la coerenza interiore e la sua formalizzazione.
Le sue immagini, prevalentemente, sono legate a paesaggi (naturali ed architettonici) avvolti dai colori che rispondono a stati d’animo, come se ci trovassimo a momenti di contemplazione quasi in uno stato di estasi. Sono i colori della mente, della rilettura evocativa, dove i dettagli scompaiono e determinante diventa l’insieme, la concentrazione di punti sinergici ed emozionanti. L’artista Silvano Crespi ci fa, inoltre, partecipe di un magico immaginario, lontano dalla nostra irruenta, mistificante ed inutile quotidianità, nel quale è possibile sentirsi coinvolti e pensare queste opere come dialoganti con il nostro intimo desiderio di un ritorno al “bello”, alle pure ideazioni estetiche, a nuove forme di rinascimento culturale. “Il bello è ciò che piace senza alcun interesse”. (I. Kant)
Prof. Franchino Falsetti Critico d'Arte - Bologna 29 agosto 2009
E’ evidente che per Silvano Crespi l’idea di pittura non è mai stata insidiata dalla problematica, dagli sperimentalismi e dagli equivoci della retorica artistica dei nostri tempi. La sua pittura è infatti chiara e serena, realizzata com’è senza urti, lacerazioni, senza ricerche inquiete, calma com’è permeata di tranquillità e dolcezza. E’ pittura che pare esca dalla terra e dal mare per spontanea generazione, caratterizzata dal variare della luce.
I suoi dipinti confermano la disposizione naturale a comporre il divario tra sogno e realtà, i cui termini risultano legati in formule artistiche, senza riferimenti agli “ismi” caratterizzanti l’attuale periodo culturale.
Sono tele che sanno rendere, preciso, il senso della poetica della vita, che sanno dare la visione compiuta dei paesaggi, nonché lo spirito e l’essenza del rappresentato del suo mondo. Un mondo che poi è, in definitiva, quello intenso ed espressivo di un artista di fronte alla natura.
Ursula Petrone – Galleria Petrofil - Milano 24 giugno 1992
Ci sono tra le campiture cromatiche di Silvano Crespi, rimandi che è dato evidenziare con estrema naturalezza, sia in virtù di una scrittura sempre più raffinata e precisa, sia in un dipanarsi di mistioni che si allineano con stupenda pertinenza con le stagioni e gli esterni. E’ ovvio che un simile stallo comportamentale giunge rapidamente a evincere, in un esaltante sussulto melodico, tutte le forze di poesia che sottendono il paesismo anche si rimembrati lungo lo stimolo della memoria e con l’appoggio di un sereno e trasognato indagare romantico.
Licinio Boarini – Editore libri d'Arte - Parma 1984
Altre date
- Da Venerdì 3 Novembre 2017 10:00 a Venerdì 15 Dicembre 2017 12:30
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